venerdì 23 marzo 2012

Druidi ad honorem: Giorgio Luraschi

Non ho conosciuto Giorgio Luraschi.
Però le nostre strade si sono incrociate inconsapevolmente chissà quante volte.
In due circostanze, in modo molto preciso.
E' stato il professore di Storia del Diritto Romano della mia amica Piperita Boccoli all'Università cattolica di Milano.
Ed è pure capitato che noi Druidi abbiamo scritto con lui, senza conoscerlo, cinque capitoletti dello stesso libriccino.
L'altra cosa che ci univa (e che ci ha fatti incontrare chissà quante volte) è che abbiamo frequentato entrambi per tanti anni la gradinata Nord, io muovendomi semplicemente da Castelletto, lui, ogni volta, viaggiando in auto da Como.
Era, infatti, nato a Genova per puro caso (il papà era un militare), ci aveva abitato pochissimo, ma si era innamorato in modo folle del Genoa, come se il Genoa si potesse amare in un altro modo, poi.
L'aneddotica del suo rapporto con il rossoblù è sterminata, e va da quando, pare, pretese che tutti gli ornamenti del rinfresco delle sue nozze fossero degli amati colori, alle strepitose imprese durante le trasferte.
Pare persino che durante l'anno di trasferte europee del Grifone, lui, che non mancava una lezione con i suoi amatissimi studenti, "bigiasse" le noiossisme riunioni accademiche infrasettimanali a favore di dottissime assise di studiosi del diritto romano organizzate nelle improbabili sedi di Oviedo, Bucarest...
Amatissimo dai suoi ex allievi, che ricordano come il tempo si fermasse nele aule dove teneva lezione, ha lasciato, tra le altre cose, una bella intervista dove racconta qualcosa di sé e del Genoa, che qui sotto riportiamo, in fondo.
E una bellissima e toccante intervista video, reperibile in rete, dalla quale estraiamo un piccolo brano, meraviglioso, che in qualche modo riguarda anche il Genoa e perché lo amiamo.






Cos’è la cultura?
Mi dicono: sono i libri. Io ne ho settemila, ma non è quello. Leggerli dà semmai informazione. La cultura è entusiasmo, professionalità, consapevolezza. Amore per il proprio mestiere. Una certa umiltà per poter imparare. Gli intellettuali oggi non sono colti, sono solo informati. Sanno tutto di tutti. Non leggo un romanzo da trent’anni. Chi ha entusiasmo ha in mano il mondo. Cosa facciamo noi per dargli entusiasmo? Con l’esempio ci riusciamo”.

Quale altre passioni ha?
Il Genoa. Mio nonno, mio padre ed io siamo nati tutti a tre a Genova. Per caso, ma un caso che fa pensare. La partita in curva è una cosa di cui non ha idea. Dieci anni fa, eravamo primi con Scoglio in B ed io non andavo allo stadio. Mia figlia mi sentì gridare una volta, poi una seconda finché mi disse: papà mi devi portare. È fatta, pensai! Accesi un cero a Santa Rita e la domenica successiva andammo a Monza. Ora siamo abbonati, siamo andati a Liverpool, andiamo ai ritiri. È una passione. Fa parte del mio essere. È un complemento, uno sfogo alla dura vita quotidiana. 


Forse Giorgio Luraschi un po' lo abbiamo conosciuto.

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