1950 - Miracolo a Milano
Dice Marcel Proust che la vita di tutti noi è come l'atelier di un artista: contiene, per lo più, abbozzi di opere e progetti iniziati ma non completati.
Ma c'è - forse, un po' di Poesia nelle cose incompiute, in un volo improvvisamente interrotto.
Ciò è particolarmente vero nel gioco della memoria, a Genova e nel Genoa.
Genova, almeno una certa Genova, è una Terra del Fuoco, un'Ultima Thule degli estremi. Il Paese delle tramontane taglienti, la patria dei temporali che tolgono il fiato e squassano l'anima fino a estrarne il succo più prezioso.
Se ne era già accorto Paul Valéry nell'ottobre del 1892. sotto un temporale che gli avrebbe cambiato la vita.
Il Grifone nasceva poco meno di un anno dopo.
Forse è un caso, forse no.
In questa galleria di balzi, in equilibrio tra l'Empireo e l'abisso ben si inserisce, ad esempio, la vicenda umana e sportiva di Juan Carlos Verdeal.
Come in una rete di emozioni tutto si tiene: il maestro Morleschi che in quinta mi raccontava come ci fosse stato un giocatore (io capivo Verde) che aveva trasformato una mezzala magrolina in una specie di eroe omerico (Dalla Torre ?), il Club Verdeal di Corso Firenze con la bandiera rossoblù di tela pesante sempre arrotolata dal vento, con i locali dall'odore di legno e di tabacco. Ci entravamo in calzoni corti come nella sacrestia di una chiesa.
E Fabrizio de André, che, come racconta Marco Peschiera, rimane folgorato dal Genoa vedendolo perdere una partita, con Verdeal che ispira un tentativo di folle rimonta, dallo 0 a 3 al 2 - 3, il 5 gennaio 1947. Con il tiro del 3 a 3 che sbatte sul palo all'ultimo secondo.
Juan Carlos Verdeal, uomo apparso e scomparso Oltremare, che porta con sé la cravatta rossoblu nell'ultimo viaggio, 50 anni dopo averla lasciata e, si sarebbe potuto pensare, dimenticata.
I percorsi del cuore seguono vene sotterranee e riappaiono quando meno te lo aspetti.
I Druidi vogliono, allora, fare una piccola magia.
Abbiamo cercato il filmato di quella partita.
Non ci è riuscito, come è giusto quando si viaggia nei territori del Sogno e dell'Incompiuto.
Però abbiamo trovato una partita di poco dopo, con Verdeal a gonfiare la rete e Superga ancora da venire.
Eccola:
E' bello domandarsi quanti piccoli Fabrizio de André c'erano - o forse non c'erano - quel pomeriggio al Ferraris.
E non poterlo sapere, è forse la cosa più bella.
Principe Myskin
|
Crediamo che il calcio e la vita, oggi e sempre, debbano lasciare uno spazio al Sogno. E' impossibile, si dirà. Nella peggiore delle ipotesi saremo come Jack Nicholson in "Someone flew over the cuckoo's nest" . A chi ci deridera' ("Ve l'avevamo detto che era impossibile"), per aver perso una scommessa assurda, risponderemo, come lui: "Ma noi ci abbiamo provato"
martedì 7 febbraio 2012
Lettere da Atlantide: Miracolo a Milano (1947)
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento